Andreco, Riccardo Benassi, David Casini, Mauro Ceolin, Andrea Chiesi, Luca Coclite, Valentina D’Amaro, Andrea De Stefani, Martino Genchi, Luigi Ghirri, Daniel González, Filippo Minelli, Margherita Moscardini, Giovanni Oberti, Francesco Pedrini, Laura Pugno, Antonio Sant’Elia, Mario Schifano, Marco Strappato, Superstudio, Davide Tranchina
Il paesaggio italiano nella storia dell’arte contemporanea, con un dialogo tra dipinti, sculture, video,
fotografie e installazioni di artisti nati tra gli anni ‘60 e gli ’80 e un nucleo di opere realizzate da figure di
spicco del XX secolo. Da sabato 26 gennaio a sabato 13 aprile 2019, la Fondazione del Monte di Bologna e
Ravenna promuove e accoglie – nei suoi spazi di via delle Donzelle 2 a Bologna – la mostra Panorama.
Approdi e derive del paesaggio in Italia, a cura di Claudio Musso. Oltre 40 le opere in esposizione firmate da
17 artisti contemporanei, che si confrontano con i dinamici scenari urbani di Antonio Sant’Elia, un grande
“paesaggio anemico” di Mario Schifano, i progetti distopici del Superstudio e alcuni scatti iconici di Luigi
Ghirri.
“La mostra intende indagare un genere caro alla storia dell’arte, il paesaggio. Gli artisti invitati – spiega il
curatore Claudio Musso – hanno sviluppato nelle loro ricerche individuali e collettive un approccio inedito
alle questioni aperte dalla catena di relazioni tra natura e architettura, mappa e territorio, realtà e
rappresentazione. Le opere esposte – continua Musso – pur realizzate attraverso un’ampia varietà di
proposte e tecniche, dimostrano la necessità comune di indagare le principali questioni legate alla
concezione del paesaggio nel mondo contemporaneo: dalla politica all’ecologia, dalla cultura al turismo”.
Il concetto di paesaggio ha subito nel corso del Novecento una travolgente evoluzione: discipline come
l’architettura, l’antropologia, la sociologia, la semiotica, hanno aperto un dibattito, ancora in corso, nel
quale le arti visive hanno avuto un ruolo di primo piano. La natura ambigua della parola stessa “paesaggio”
fa sì che entro il suo campo semantico si collochino accezioni che nei decenni hanno dimostrato di essere in
continua contraddizione: l’urbano e l’extraurbano, il centro e la periferia, l’ordine e il disordine, lo
spontaneo e il programmato.
Un precedente illustre rende Bologna la città perfetta per ospitare la mostra: a cavallo tra il 1981 e il 1982,
infatti, alla Galleria d’Arte Moderna (GAM) un comitato guidato da Tomàs Maldonado organizzava una
manifestazione intitolata Paesaggio: immagine e realtà, il cui catalogo risulta ancora oggi uno strumento
importante di analisi e approfondimento. A più di 35 anni di distanza, la Fondazione del Monte di Bologna
e Ravenna riallaccia quel filo offrendo una “ veduta panoramica” sulla nuova scena artistica, tra continuità e
discontinuità.
26.01 — 13.04 2019
Lun–sab: 10–19
Ingresso libero
Fondazione del Monte
via delle Donzelle 2 Bologna
fondazionedelmonte.it